Storia della medicina manuale
Storicamente è difficile tracciare l’inizio della medicina manuale o manipolativa, dall’Indonesia al Messico, dall’estremo Oriente alla Norvegia, la figura “dell’aggiusta-ossa” ha sempre trovato spazio nella cura di problematiche muscolo-scheletriche
La prime evidenze nell’area mediteranea
Nella cultura occidentale, la medicina manipolativa si affianca allo sviluppo della medicina stessa, soprattutto nell’area mediterranea; le prime evidenze risalgono proprio ai tempi ippocratici, circa 2400 anni fa. Nella storia medica rinascimentale, oltre ai primi studi anatomici di Vesalio che andranno ad influenzare profondamente il corso della professione medica, nelle opere di Pare e di Thomas non mancano mai referenze alla pratica manipolativa ippocratica, affiancando quelle che erano le pratiche mediche comunemente utilizzate come il salasso o rudimentali interventi chirurgici. la pratica manuale attorno all’ VIII secolo si “rifugia” lontano dalla medicina sempre più farmacologica e chirurgica, per rimanere in mano a quei aggiusta-ossa, spesso rintanati nelle zone più rurali del mondo occidentale (nelle tradizioni orientali come l’Ayurveda o la Medicina Cinese Tradizionale, il massaggio o la terapia manuale rimangono parte integrante e vivi fino ai giorni nostri).
Il XIX secolo
All’inizio del XIX secolo si arriva quasi ad un disdegno nei confronti della medicina manuale, nonostante vi siano stati medici importanti nella storia a continuare a supportare la pratica manuale e ad evidenziarne i benefici ed i rischi, come ad esempio il chirurgo James Paget o dal medico W. Hood. Per un breve periodo, verso la fine del XIX secolo, sembra che la terapia manuale venga nuovamente accettata dalla comunità medica, soprattutto da parte di ortopedici e quindi nei confronti delle patologie articolari e spinali, dei reumatismi, dei dolori muscolo-scheletrici, pur lasciandola prevalentemente in mano agli aggiusta-ossa o guaritori.
Cristian Ciranna-Raab
OSTEOPATA
MSc.,BSc.,D.O.,DPO, Dipl-GDK/CDS(CH)